Con le famiglie del Parco Verde

Un esempio di attività. Corpi e oggetti in equilibrio.

L’attività è stata svolta nel plesso “Collodi” dell’ Istituto Comprensivo IC3 Parco Verde di Caivano, partner del progetto Oceani in Costruzione. Grazie all’opera di sensibilizzazione svolta dalla scuola la mattina dell’ 8 giugno 2023 circa 40  bambini e bambine tra i tre e i cinque anni iscritti alla scuola dell’Infanzia hanno partecipato con i loro familiari (mamme e tre papà) ad un’attività sull’equilibrio che si è svolta nella grande sala riunioni della scuola. L’attività è stata organizzata intorno a due esperienze tra loro collegate sulla ricerca dell’equilibrio: – con il proprio corpo fermo e in movimento;  -con oggetti di uso quotidiano. Per l’equilibrio con il corpo bambini e adulti hanno giocato alla ricerca di stabilità statica e dinamica con diverse esperienze, ad esempio stando fermi su una sola gamba, raccogliendo un oggetto a terra senza cadere, camminando su linee tracciate sul pavimento, liberamente o impugnando aste e portando oggetti sulla testa o mantenendo in equilibrio aste e oggetti sul dito.  Infine in piccoli gruppi con attrezzi per l’allenamento  in palestra, con la balance board e la pedana propriocettiva. Per l’equilibrio di oggetti sono stati disposti sui banchi oggetti di uso quotidiano raggruppati per funzioni in modo da aiutare nella progettazione e nell’assemblaggio, ad esempio bottiglie, oggetti pesanti a punta per realizzare una base, aste e bacchette di materiali diversi, posate, mestoli, ortaggi da mettere precariamente in equilibrio sulla base. Gli adulti, in maggioranza mamme hanno lavorato non solo con i propri figli ma coinvolgendo interi gruppi di bambini/e. Il ruolo dei ricercatori è stato quello di supportare le attività di esplorazione libera offrendo esempi su come realizzare stravaganti sculture cinetiche e anche mimando con il proprio corpo posizioni di (dis)-equilibrio come mezzo per imporre il controllo e la precisione del movimento e per orientare l’azione alla ricerca dell’equilibrio.  L’attività è risultata molto coinvolgente e alla fine sono state date indicazioni su come inventare giochi a casa sull’equilibrio. La fisica dell’equilibrio è particolarmente interessante e riguarda lo studio delle forze e dei momenti delle forze in situazioni statiche e dinamiche. E’ affrontata nei capitoli che riguardano la dinamica del corpo rigido nei moti di rototraslazione. Si tratta di un argomento impegnativo e la ricerca in didattica della fisica suggerisce che anche a livello universitario aver provato a giocare con l’equilibrio con il proprio corpo aiuta a cogliere gli aspetti formali che sono alla base della teoria (embodiment). Negli incontri di formazione che sono seguiti si è discusso sia sul modo in cui queste esperienze possano aiutare ad impadronirsi dei concetti della fisica in modo efficace e non tradizionale sia per aiutare i bambini nella loro crescita per migliorare la stabilità, la coordinazione, la consapevolezza spaziale e lo sviluppo cognitivo. Si sa ad esempio che la propriocezione è fondamentale per gestire gli schemi motori del controllo neuromuscolare. Le ricerche nel campo delle neuroscienze e dello sviluppo cognitivo degli ultimi decenni offrono contributi fondamentali alla ulteriore valorizzazione delle teorie di Montessori, Piaget e Vygotskij che intendono la relazione con l’ambiente fondamentale per lo sviluppo globale del bambino che apprende e rafforza le proprie capacità e conoscenze relazionandosi con il proprio corpo con la realtà circostante per un uso sempre più consapevole delle conoscenze che con la memoria e le funzioni cognitive superiori rendono l’apprendimento duraturo e profondo. Negli stessi incontri si è anche discusso della possibilità di animare gli spazi immersivi coinvolgendo attori, artisti e ragazzi sia per realizzare sculture in equilibrio sia per mettere in mostra, ad esempio con la mimica, posture, posizioni e figure per drammatizzare e comunicare con il proprio corpo concetti e fenomeni fisici. Il materiale di approfondimento per la formazione è costituito da due tesi di laurea, dall’esperienza dell’Exploratorium e dalle riflessioni sulla autopedagogia di Decroux.