Giocare con le carte: confronto tra le parti e il tutto

Lo scopo di questa attività è stato quello di potenziare la nozione di frazione applicandola ad entità più astratte, slegandosi dal bisogno di avere un oggetto fisico da dividere in parti. Per fare ciò la nostra idea è stata quella di utilizzare alcuni comuni mazzi di carte napoletane, provando ad organizzare un “gioco”, il cui obbiettivo fosse di confrontare vari sottoinsieme di carte e descriverli sotto forma di frazioni. Il mazzo di carte è un artefatto ideale in questo contesto, perché è molto diffuso e dà la possibilità ai bambini a casa di riprendere il gioco con i familiari mettendo in evidenza le conoscenze apprese a scuola; inoltre il contesto ludico con cui è associato ha fatto in modo che i bambini fossero molto incuriositi e invogliati ad utilizzarlo.

L’attività è iniziata con un momento di discussione collettiva in cui sono stati rivisti i concetti più importanti emersi negli incontri precedenti, come ad esempio dividere in parti uguali, prendere solo alcuni oggetti con caratteristiche comuni da un “mucchio”, e rappresentare graficamente le frazioni sia con disegni sia con il formalismo matematico. In seguito abbiamo introdotto i mazzi di carte, coinvolgendo la classe chiedendogli se sapessero cosa fossero e se li avessero anche loro a casa: molti bambini erano già familiari e vederle inserite nel contesto scolastico ne ha destato la curiosità. Dopo aver mostrato a tutti la struttura delle quaranta carte con la loro disposizione ordinata per semi e in ordine crescente si è lavorato “a carte scoperte” nel riconoscere e condividere rapporti da rappresentare con frazioni, ad esempio: quante carte di oro rispetto alle quaranta carte? quanti dieci? quanti assi? quante figure (donna, cavallo, re) rispetto alle 10 del seme?, rispetto al totale ?

Dopo aver descritto la composizione del mazzo abbiamo diviso la classe in tre tavoli da gioco, iniziando l’attività vera e propria.  Ogni gruppo era condotto da un adulto, docente o esperto esterno, che distribuiva le carte e poneva vari quesiti. In ciascun tavolo, dopo aver mischiato il mazzo e discusso sul significato di questa operazione , sono state distribuite le carte e ciascun bambino a carte coperte ha risposto alle domande riferite alle occorrenze delle carte ricevute (quante carte hai ricevuto rispetto al totale? Quanti oro, assi, ecc. rispetto al numero di carte da te ricevute? Quanti oro, assi, ecc. rispetto al numero totale di carte sono nelle mani degli altri giocatori?, ecc.)

Poi le carte sono state scoperte e ciascuno le ha ordinate in ordine crescente, Questa operazione ha richiesto un po’ di tempo sia perché era una delle prime volte che ordinavano sequenze numeriche con un modo non univoco di rappresentare il numero sia per l’ovvia mancanza (e la ripetizione) di alcune carte. Anche questa attività si è rivelata molto stimolante e ha portato a risultati soddisfacenti grazie all’interazione tra bambini.

A carte scoperte si è quindi proceduto al controllo delle risposte scritte dei bambini.