Per Paolo

In foto Paolo Guidoni in una scuola primaria e un suo disegno sulle multiple relazioni tra esperienza linguaggio e conoscenza nel suo modello di risonanza cognitiva

Giornata in ricordo di Paolo Guidoni


Come molti di voi avevano già saputo, da tempo avevamo intenzione di incontrarci per ricordare insieme Paolo che ci ha lasciato lo scorso settembre.
L’occasione ci è stata offerta dall’Accademia dei Lincei e sarà possibile incontrarci venerdì 21 gennaio a Roma, dalle 16.00 alle 18.00 presso la Sala delle Scienze Fisiche di Palazzo Corsini, via della Lungara 10.

A causa delle limitazioni imposte dalla pandemia, il numero totale effettivo dei partecipanti sarà limitato a 42 persone. Tuttavia, l’incontro sarà trasmesso anche via streaming raggiungile attraverso la piattaforma Zoom 
link per il collegamento
https://us06web.zoom.us/j/86830920316pwd=c01vTFh2cU9Vc2VsSDVudjNoN3o2Zz09
ID riunione: 868 3092 0316
Passcode: 204423

Vi preghiamo inoltre di estendere l’invito a quanti potrebbero essere interessati. Purtroppo non siamo in grado di reperire gli indirizzi email di quanti lo hanno conosciuto e apprezzato.

A presto

Paola De Meo Guidoni, Emilio Balzano, Silvia Caravita

Il 12 settembre è morto il nostro maestro Paolo Guidoni. La comunità scientifica e della ricerca in didattica della scienza e della matematica perde un ricercatore fuori dal comune per spessore scientifico, originalità e impegno sul campo. Notevoli sono i suoi contributi nella formazione del Gruppo di ricerca che ha dato vita al sito LES.

Diverse sue pubblicazioni sono presenti nel sito. Ci piace ricordarlo proponendovi la lettura di un breve articolo che riassume alcune delle sue riflessioni per la progettazione di attività a scuola.

NATURALMENTE scienza – Paolo Guidoni Raccomandazioni preliminari per la Ricerca-Azione

Stiamo raccogliendo alcuni ricordi, se vuoi invia il tuo all’indirizzo les.interaction@gmail.com

Sto vivendo con vero dolore la morte di Paolo perché era anzitutto un carissimo amico. Anche se non ci sentivamo tanto spesso so che mi mancherà soprattutto il suo sguardo lucido ma insieme affettuoso sulle cose del mondo, anche piccole cose.  Durante l’esperienza di collaborazione con le scuole della Valdera, le lunghe e tranquille chiacchierate con lui in treno erano una gioia, vivificanti per lo spirito e non solo un importante riferimento per ripensare le esperienze di lavoro e stimolo a impegnarsi con più generosità e serietà possibile nei rapporti con gli insegnanti.
Mi dispiace tanto di non avere potuto rivedere Paolo dopo l’estate ma preferisco pensarlo sorridente e molto attento in una classe di bambini.

Silvia Caravita

Ho conosciuto Paolo nelle riunioni dei nostri progetti nazionali di didattica, ma non ci ho mai lavorato veramente insieme. Eppure bastava poco per capire il suo spessore intellettuale e anche quanto tenesse a quanto faceva – facevamo tutti. Mi piace osservare che nella registrazione del nostro ultimo spettacolo teatrale, solo qualche giorno fa, dico una frase che mi riporta a lui (non so quanto ne sarebbe contento) “bisogna andare a prendere le persone dove sono e non dove vorremmo che fossero”. E mi piace pensare che, a tanti anni di distanza, sia ancora così concretamente presente nelle cose che faccio.
Un abbraccio delicato e sincero.

Marco Giliberti

La scomparsa di Paolo Guidoni mi ha molto rattristato. Ho avuto il piacere e il privilegio di lavorare con lui nella didattica quando ero un giovane ricercatore. Sono stati anni per me molto formativi e pieni di entusiasmo per la materia, entusiasmo che Paolo sapeva trasmettere ai suoi collaboratori. Il suo approccio all’insegnamento della fisica, mirato soprattutto a stimolare lo spirito critico degli studenti, ha costituito per me un importante riferimento durante tutta la mia attività di insegnamento  universitario. Ricorderò sempre Paolo con grande stima ed affetto.

Giovanni La Rana

Ricordo Paolo con grande affetto. Al mio ritorno a Napoli mi furono assegnate le esercitazioni del Corso di Fisica Generale 1 (corso di Laurea in Fisica) così si chiamava allora. Paolo era, insieme a Rodolfo Figari, incaricato del corso e mi capitò di essere il suo esercitatore anche se, non c’era una corrispondenza diretta tra docente ed esercitatore. Ma spesso facevamo esami orali insieme: c’era da essere sorpresi dalla originalità e dall’acume con cui Paolo costruiva situazioni fisiche che proponeva agli studenti come domande d’esame. Di lui colpiva, inoltre, quel suo essere schivo ed umile.

Pietro Santorelli

He recibido la noticia del fallecimiento del profesor Guidoni, y la verdad, me ha conmovido mucho la noticia. Un sentido pésame. Tenía la esperanza de poder conocerle en esa reunión conjunta que habíamos pensado. Lamento mucho su pérdida.

Marina Garzón Barrios


Con Paolo, come matematici che lavoravamo nella didattica, avviammo una rete fruttuosa di scambi e collaborazioni in varie occasioni.Imparammo così a conoscere la sua mente acuta, sempre pronta ad indagare i meccanismi cognitivi che stanno dietro e dentro ai processi di apprendimento dei concetti scientifici e a creare collegamenti meravigliosi tra matematica e scienze sperimentali, che ci insegnò essere indissolubilmente connesse nella progettazione didattica. Auspico che LES riesca a organizzare un evento scientifico che lo commemori opportunamente in cui siano coinvolti i ricercatori che con lui hanno lavorato o interagito scientificamente.

Ferdinando Arzarello

Intellettualmente Paolo ha significato tanto per molti di noi. Sempre non banale, sempre ‘puntuto’ e produttivamente graffiante. Affettivamente, non ho dubbi che una personalità come la sua abbia instaurato legami forti con coloro che lo vedevano spesso e con i quali lavorava. Per me è stata una pietra miliare il volume: Guardare per sistemi, guardare per variabili (ho sempre pensato che non fosse casuale la scelta dell’ordine: prima ‘sistemi’ e poi ‘variabili’).

Lucilla Cannizzaro

Ho conosciuto il grande Paolo Guidoni alla Sicsi. Ricordo le sue lezioni fuori dagli schemi, il suo coinvolgimento, i suoi  ragionamenti e le sue riflessioni originali e sempre sorprendenti.  Noi studenti avremmo voluto ascoltarlo per ore.  La sua passione, il suo entusiasmo, la sua genialità e la sua pacatezza e soprattutto i suoi racconti personali mi hanno arricchito come docente oggi e come studentessa allora. Lo ricorderò sempre con affetto.

Annette Luongo

In questi giorni riesco con difficoltà ad affrontare la profonda tristezza della sua perdita, cerco di concentrarmi sulla fortuna immensa che ho avuto nell’incontrarlo.
Fu Donatella Iannece, altra persona unica e speciale, a presentarmelo. Ricordo la prima volta che entrai nel suo studio del Dipartimento di Fisica di Napoli, uno studio pieno di piante, opere d’arte, libri e di una cartina del mediterraneo che sembrava “all’incontrario” a chi, come me, non era abituata a cambiare punto di vista. Poi gli anni fortunati di lavoro al suo fianco mi hanno insegnato che proprio il continuo cambiamento di punto di vista è il presupposto fondamentale per aiutare a CAPIRE e innescare risonanza perché poi, come diceva lui, il “capire è automotivante”.
In quegli anni mi introdusse ad una scuola di Napoli in continua sperimentazione didattica, Madonna Assunta, in cui delle maestre ricercatrici erano sempre pronte ad accogliere percorsi innovativi, che insieme a lui mettevamo a punto con amore e passione.
Ricordo la cura con cui correggeva i miei primi tentativi di scrittura della tesi di dottorato, le modifiche fatte a penna sulle stampe del testo erano una mano gentile e forte sempre pronta a sostenermi nella fatica della mia prima scrittura scientifica.
Ricordo poi l’immensa sorpresa e l’onore nel ricevere la sua proposta di tenere il corso di Didattica della Matematica a Scienze della Formazione Primaria che fino a quel momento aveva tenuto lui. Vedeva in me qualcosa di cui neanche io ero consapevole ed è proprio il suo sguardo attento, amorevole, curioso e sempre in ascolto di tutti, incarnazione pura di pedagogia attiva, che custodirò sempre nel mio cuore.

Maria Mellone

Il ricordo di Paolo Guidoni è intenso e perenne, come accade per quelle personalità che sono maestri ed intellettuali. Paolo mi ha insegnato molto già quando, giovanissima, ero inviata a rappresentare la mia sede nelle numerose riunioni del GNDF. Credo che quella sia stata la sede in cui più ho imparato a impostare la ricerca in didattica. Indimenticabili sono state le riunioni in cui il confronto di idee tra lui, Cortini, Pancini e Vicentini facevano emergere epistemologie, modi di guardare e di affrontare i problemi. Mai personalizzante, sempre profondo e accogliente anche delle idee più ingenue, Paolo restituiva sempre una rielaborazione e revisione che arricchiva tutti. Così è stato anche dopo, quando ha condotto i nostri PRIN, sapendo impostare originalità, rigore metodologico ed esteso impegno di tutti i partner. A differenza di molti altri, lui sapeva raccogliere il valore piccolo o grande di cui ciascuno era portatore. Ha fatto crescere la nostra comunità di ricerca didattica per tutta la vita, spendendosi personalmente in mille modi. Quante volte è venuto anche a Udine ed ha tessuto una nuova tela forte anche nella nostra unità di ricerca: gli saremo sempre grati. Vivo sarà sempre in me e nel mio lavoro, perchè ciò che lui ha costruito si propaga ed è eterno.

Marisa Michelini